Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43798 del 13 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43798PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un'ordinanza cautelare emessa dal tribunale del riesame, deve limitarsi a verificare la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato e la valenza sintomatica degli indizi, senza poter riesaminare il merito della valutazione probatoria effettuata dal giudice di merito, purché la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Inoltre, in tema di esigenze cautelari, la modalità della condotta tenuta in occasione del reato può essere presa in considerazione per il giudizio sulla pericolosità sociale dell'indagato, oltre che sulla gravità del fatto, e non è necessaria un'analitica dimostrazione delle ragioni che rendono inadeguata ogni altra misura, essendo sufficiente che il giudice indichi gli elementi specifici che, nel singolo caso, fanno ragionevolmente ritenere quella applicata come la più idonea a soddisfare le ravvisate esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ro. Cl. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Perugia, in data 13.7.2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.

Udito il difensore, Avv. ((omissis)) in sostituzione dell'Avv. ((omissis)), il quale ha concluso chiede…

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