Cassazione penale Sez. III sentenza n. 14094 del 26 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14094PEN

Massima

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Il giudice del riesame, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, deve fornire una motivazione esauriente e specifica, senza limitarsi a mere affermazioni generiche. In particolare, il giudice deve analizzare in modo dettagliato gli elementi probatori, come le intercettazioni telefoniche, e le argomentazioni difensive, senza trascurare eventuali circostanze favorevoli all'indagato, come lo stato di detenzione per altro titolo. La motivazione deve essere adeguata e congruente, in modo da consentire il controllo della correttezza del ragionamento giuridico seguito. Solo in tal modo il provvedimento cautelare può ritenersi legittimamente adottato, nel rispetto del principio di tassatività delle esigenze cautelari e del diritto di difesa dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. MULLIRI Guicla - rel. Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS);

(OMISSIS);

indagati Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73;

avverso la ordinanza del Tribunale per il Riesame di Venezia del 1.4.12;

Sentita la relazione del cons. Guicla Mulliri;

Sentito il P.M. nella persona del P.G. dr. SPINACI Sante, che ha chiesto una declaratoria di inammissibilita' dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Vicenda processuale e provvedimento impugnato - in parziale accoglimento dell…

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