Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13955 del 31 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13955PEN

Massima

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Il soggetto passivo del reato di truffa è colui che subisce le conseguenze patrimoniali dell'azione fraudolenta, a prescindere dalla coincidenza tra la persona indotta in errore e il titolare dell'interesse patrimoniale leso. Pertanto, in caso di tentata truffa, il legittimato a proporre istanza di punizione è il soggetto su cui sarebbe ricaduto il danno se il contratto fosse stato perfezionato, anche qualora tale soggetto non coincida con quello direttamente indotto in errore dall'artificio. Ciò vale anche quando il danno potenziale ricada su più soggetti, come nel caso in cui la società venditrice e la società finanziaria siano giuridicamente distinte, ma la prima possa essere ritenuta civilmente responsabile nei confronti della seconda per aver proposto un contraente munito di falsi documenti di identità e non solvibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. MANNA Anton - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Li. Ge., n. il (OMESSO);

avverso la sentenza 15.7.08 della Corte d'Appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dr. MANNA Antonio;

udito il Procuratore Generale nella persona del Dr. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sen…

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