Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'autorizzazione all'esercizio di un impianto di stoccaggio provvisorio di rifiuti non pericolosi deve essere rilasciata dal Dirigente del Settore Provinciale competente in materia di tutela dell'ambiente, in applicazione della delibera regionale n. 778/2007 che disciplina le procedure per il rilascio delle autorizzazioni ai sensi dell'art. 208 del d.lgs. n. 152/2006, e non dal Coordinatore di un Settore regionale, in quanto il principio del "tempus regit actum" impone di applicare la normativa vigente al momento dell'adozione del provvedimento, salvo diversa previsione. Pertanto, il decreto dirigenziale emanato dal Coordinatore regionale è viziato per incompetenza e deve essere annullato, fermo restando che le determinazioni devono essere adottate dall'organo provinciale competente. La precedente autorizzazione alla realizzazione dell'impianto, rilasciata con decreto dirigenziale n. 211/2006, non è stata travolta dal giudicato formatosi sull'annullamento dell'autorizzazione all'esercizio di un diverso impianto di smaltimento di rifiuti, in quanto il primo provvedimento riguardava solo la fase di stoccaggio provvisorio (R13) e non lo smaltimento, per cui non era necessaria la valutazione di impatto ambientale.