Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33142 del 30 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:33142PEN

Massima

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Il pericolo concreto di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, non si identifica con l'attualità del pericolo derivante dalla riconosciuta esistenza di occasioni prossime favorevoli alla commissione di nuovi reati, ma sussiste quando vi siano elementi concreti, non meramente congetturali, sulla base dei quali possa affermarsi che l'indagato possa facilmente, verificandosene l'occasione, commettere ulteriori reati rientranti fra quelli contemplati dall'articolo 274 c.p.p., lettera c). Tali elementi concreti possono essere desunti anche dalla menzognera ricostruzione dei fatti, dallo stile di vita e dalla frequentazione di pregiudicati di spessore da parte dell'indagato, senza che sia necessaria la prova di una completa e certa resipiscenza, essendo sufficiente l'assenza di elementi di pentimento. La valutazione della sussistenza del pericolo concreto di reiterazione del reato deve essere effettuata in maniera unitaria, tenendo conto di tutti gli elementi di fatto rilevanti, anche del lasso temporale trascorso tra la consumazione del reato contestato e il momento di applicazione della misura cautelare, senza che ciò comporti un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

contro l'ordinanza del Tribunale di Roma emessa in data 01/03/2013;

- udita la relazione in camera di consiglio del cons. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto procuratore generale dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Avverso l'ordinanza indicata in epigrafe, con cui il Tribunale di Roma ha sostituito la misura c…

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