Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2012 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:2012SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di sanatoria o condono edilizio successiva all'adozione di un provvedimento sanzionatorio che ordina la demolizione di opere abusive rende improcedibile il ricorso giurisdizionale avverso tale provvedimento per sopravvenuta carenza di interesse, salvo che non risulti chiaramente dagli atti l'inammissibilità o la manifesta infondatezza della domanda di sanatoria. In tali casi, infatti, l'Amministrazione è tenuta a riesaminare preliminarmente la sanabilità dell'abuso, adottando un nuovo provvedimento che supera quello sanzionatorio precedentemente emanato. Diversamente, qualora emerga con certezza la non sanabilità delle opere, l'Amministrazione può limitarsi a confermare il precedente provvedimento di demolizione senza dover procedere a un nuovo esame della domanda di sanatoria, la quale avrebbe la mera funzione di procrastinare inutilmente l'irrogazione della sanzione per un abuso edilizio chiaramente non condonabile.

Sentenza completa

N. 14048/1999
REG.RIC.

N. 02012/2014 REG.PROV.COLL.

N. 14048/1999 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 14048 del 1999, proposto da:
Rossi Luigi e Di Cavio Silvana, rappresentati e difesi dall'Avv. Carlo Ge, con domicilio eletto presso Carlo Ge in Roma, via Chiaramonte Gulfi, 13;

contro

Comune di Roma, ora Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso per legge dall'Avv. Cristina Montanaro, domiciliata in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

- della determinazione dirigenziale n. 1972 del 25 agosto 1999, con la quale è stata ingiunta la demolizione o rimozione di opere abusive;

Visti il ricorso e i relativi allega…

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