Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38736 del 19 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38736PEN

Massima

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La confisca per equivalente del profitto di reati fiscali può essere disposta dal giudice della cognizione anche in assenza di un previo sequestro preventivo e senza la necessità di individuare specificamente i beni da confiscare, essendo sufficiente il riferimento al valore corrispondente all'imposta evasa, quale profitto del reato. Il destinatario della confisca può tuttavia ricorrere al giudice dell'esecuzione qualora ritenga di essere pregiudicato dai criteri adottati dal Pubblico Ministero nella selezione dei cespiti da sottoporre a confisca. La motivazione della confisca per equivalente è altresì adeguatamente assolta con il semplice richiamo alle disposizioni di legge che la prevedono, trattandosi di una misura obbligatoria conseguente alla condanna per il reato fiscale accertato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRILLO Renato - Presidente

Dott. DE MASI Oronzo - Consigliere

Dott. MANZON Enrico - rel. Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/05/2015 del Tribunale di Ravenna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MANZON Enrico;
letta la requisitoria del PG che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 18 maggio 2015 il Tribunale di Ravenna su richiesta delle parti, applicava ad (OMISSIS) la pena di mesi 10 di reclusione per i reati di cui al Decreto Legislativo n. 74 de…

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