Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di diffamazione non può essere fondata su una motivazione apparente o illogica, in particolare quando: 1) La sentenza non motiva adeguatamente in ordine agli elementi fattuali che avrebbero potuto fondare il significato diffamatorio attribuito a espressioni che, di regola, assumono un significato meramente minatorio e non diffamatorio. 2) La sentenza omette di pronunciarsi sulla pluralità dei destinatari delle espressioni asseritamente diffamatorie, nonostante tale elemento sia stato oggetto di specifiche censure nell'atto di appello. 3) La sentenza non esamina adeguatamente l'attitudine offensiva delle critiche alla capacità di gestione rivolte alle persone offese, anch'esse oggetto di specifiche censure nell'atto di impugnazione. In tali ipotesi, la sentenza di condanna deve essere annullata con rinvio per un nuovo esame, al fine di garantire il rispetto del principio di motivazione adeguata e del diritto di difesa.