Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6275 del 22 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:6275PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando delle proprie credenziali di accesso a sistemi informatici riservati, effettua ricerche finalizzate ad agevolare l'attività di un'associazione di tipo mafioso di cui è a conoscenza, e successivamente rivela notizie coperte da segreto d'ufficio apprese in tale contesto, commette i reati di accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreti d'ufficio, aggravati dalla finalità di favorire l'associazione mafiosa. Tali condotte, che consentono agli associati di calibrare le proprie scelte sulla base delle informazioni veicolate, integrano altresì il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto costituiscono un apporto concreto e specifico, idoneo a rafforzare il sodalizio criminale, anche quando il pubblico ufficiale ricopre successivamente cariche pubbliche che gli permettono di agevolare ulteriormente gli interessi dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/05/2021 del TRIBUNALE DI CATANZARO;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;
lette le conclusioni del difensore del ricorrente, avvocato (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catanzaro, con l'ordinanza indicat…

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