Il rilascio di false dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, finalizzate all'ottenimento dell'iscrizione nel registro delle imprese, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 483 c.p., anche qualora il soggetto sia stato precedentemente dichiarato fallito o condannato per un reato per il quale non siano ancora trascorsi cinque anni dalla dichiarazione di estinzione della pena. Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza del ricorso, è tenuto a verificare la congruità e la logicità della motivazione della sentenza impugnata, senza potersi limitare a una mera riproduzione dei motivi di appello, i quali devono essere oggetto di una specifica e autonoma critica argomentata, che si confronti con l'intera motivazione del provvedimento. L'inammissibilità del ricorso per cassazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.