Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 919 del 2008

ECLI:IT:TARPA:2008:919SENT

Massima

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La presentazione dell'istanza di sanatoria edilizia ex art. 13 L. n. 47/1985 (ora art. 36 T.U. n. 380/2001), anteriormente all'impugnazione dell'ordinanza di demolizione (o del provvedimento di irrogazione delle altre sanzioni per abusi edilizi), rende inammissibile il successivo ricorso giurisdizionale, per carenza di interesse, in quanto l'istanza di sanatoria comporta la perdita di efficacia del provvedimento sanzionatorio e la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, esplicito od implicito, di accoglimento o di rigetto, che vale comunque a superare il provvedimento impugnato. L'interesse del responsabile dell'abuso edilizio si sposta, pertanto, dall'annullamento del provvedimento sanzionatorio all'eventuale annullamento del provvedimento di rigetto della domanda di sanatoria, in seguito al quale l'Amministrazione è tenuta ad emanare una nuova misura sanzionatoria, con l'assegnazione di un nuovo termine per adempiere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia, Sede di Palermo Sezione Seconda ha pronunciato la seguente SENTENZA ai sensi dell'art. 9 della l. n. 205/2000 sul ricorso n. 1315/2008 R.G., proposto da Gi. Mi. e Vi. So., rappresentati e difesi dall'avv. Da. Fe. ed elettivamente domiciliati in Pa., via Si. (studio avv. Ro. Ge.), CONTRO - il Comune di Ma., in persona del Sindaco pro-tempore, non costituito in giudizio, per l'anullamento - dell'ordinanza n. 11 del 31 marzo 2008, con la quale è stata ingiunta la demolizione di opere edilizie abusive realizzate nella via X. Lu. (...). Visto il ricorso introduttivo del giudizio; Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato; Vista la documentazione tutta in atti; Relatore alla camera di consiglio del 4 luglio 2008 il ((omissis))ò Monteleone; VISTI l'art. 21, decimo comma, e l'art. 26, quarto e quinto comma, della legge 6 d…

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