L'occupazione abusiva di suolo pubblico, realizzata senza il previo rilascio di un titolo concessorio, integra una sottrazione indebita del bene alla sua destinazione collettiva, configurando un'attività illecita che legittima l'adozione di provvedimenti ripristinatori e sanzionatori da parte dell'Amministrazione competente, a prescindere dalla provvisorietà o permanenza dell'occupazione, dalle finalità perseguite e dall'incidenza sfavorevole sull'attività economica del privato. Il carattere abusivo dell'occupazione, infatti, discende dalla mera assenza di un valido titolo autorizzativo, non rilevando la tipologia delle attrezzature utilizzate, fisse o amovibili, né la loro strumentalità rispetto all'esercizio commerciale, atteso che ciò che rileva è l'indebita sottrazione del suolo pubblico all'uso collettivo. Pertanto, l'Amministrazione è legittimata a disporre l'immediato ripristino dello stato dei luoghi e la chiusura temporanea dell'esercizio commerciale, in ragione della natura vincolata e ripristinatoria del provvedimento, senza che possano essere dedotti vizi di eccesso di potere o di ingiustizia manifesta.