Consiglio di Stato sentenza n. 3594 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:3594SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in difformità rispetto all'autorizzazione concessa, pur non necessitando di una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse sottostanti, deve comunque indicare in modo chiaro e puntuale le caratteristiche delle opere abusive, al fine di consentire all'interessato di comprendere le ragioni del provvedimento sanzionatorio. Pertanto, l'ordine di demolizione è legittimo qualora l'amministrazione, anche attraverso il richiamo a relazioni tecniche, abbia descritto in modo adeguato gli elementi che rendono le opere realizzate incompatibili con l'autorizzazione originariamente concessa, in particolare quando emerga che le stesse hanno assunto carattere di stabilità e permanenza, non più compatibili con la natura temporanea e precaria delle strutture autorizzate. Viceversa, l'ordine di demolizione è illegittimo con riferimento a quelle opere che, pur realizzate in un secondo momento, risultino comunque conformi all'autorizzazione originaria, come nel caso di impianti accessori e complementari al complesso ricettivo, per i quali sia stata presentata una specifica denuncia di inizio attività. Inoltre, il sequestro penale delle opere non determina di per sé l'illegittimità dell'ordine di demolizione, ma semmai l'impossibilità di procedere alla sua esecuzione, senza che ciò infici la validità del provvedimento sanzionatorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/05/2019

N. 03594/2019REG.PROV.COLL.

N. 07519/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7519 del 2010, proposto da
Comune di Andria, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuseppe De Candia, Raffaella Travi, con domicilio eletto presso lo studio Enzo Augusto in Roma, viale Mazzini, n. 73, sc. B, int. 2;

contro

Masseria Castello S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Antonio Guantario, con domicilio eletto presso lo studio Giuseppe De Simone in Roma, via Augusto Bevignani, n. 9;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Puglia…

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