Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38626 del 13 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:38626PEN

Massima

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Il concorso di più soggetti nel reato di estorsione e usura è configurabile quando, sulla base di elementi probatori univoci e concordanti, emerga che il concorrente, pur non essendo l'autore materiale del fatto, abbia consapevolmente e volontariamente contribuito alla realizzazione del reato, fornendo il proprio apporto causale. A tal fine, rileva la prova di un accordo tra i concorrenti finalizzato al conseguimento dell'ingiusto profitto e all'inflizione dell'altrui danno, anche attraverso l'utilizzo di minacce idonee a costringere la vittima a subire le condotte illecite. La motivazione della sentenza che accerti tale concorso non è viziata da contraddittorietà o illogicità laddove, pur senza soffermarsi analiticamente sugli elementi costitutivi dei singoli reati già accertati in primo grado, si concentri sulla ricostruzione del ruolo e del contributo causale del concorrente, sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di prova acquisiti, senza che assuma rilievo decisivo la mancata assunzione di una specifica prova richiesta dalla difesa, ove altri elementi probatori siano sufficienti a fondare la responsabilità. Inoltre, la motivazione non è contraddittoria per il solo fatto che faccia riferimento ad elementi di prova la cui interpretazione risulti diversa da quella prospettata dalla difesa, atteso che la valutazione di tali elementi rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, censurabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di fiducia di PA. Gi. , n. a (OMESSO);

contro la sentenza della Corte d'appello di Reggio Calabria del 6 luglio 2004;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso, nonche' le note delle parti civili;

Udita la relazione del Consigliere, Dott. ((omissis));

Ascoltate le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso per l'inammissi…

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