Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32373 del 31 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:32373PEN

Massima

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Il giudice, a fronte di elementi di prova incerti e contrastanti circa la responsabilità dell'imputato, è tenuto a pronunciare sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto, in applicazione del principio secondo cui la situazione di obiettivo dubbio sulla responsabilità equivale alla mancanza di prova della stessa. Ciò in quanto, una volta espletata l'istruzione dibattimentale, il giudice non può più avvalersi della pronuncia di non doversi procedere per prescrizione, ma deve adottare la formula assolutoria più favorevole all'imputato, in ossequio alle garanzie del giusto processo e del favor rei. La sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto, infatti, consente di tutelare appieno il diritto dell'imputato a vedersi accertata la propria estraneità ai fatti contestati, in conformità al principio di presunzione di innocenza, senza che possa residuare alcun margine di incertezza sulla sua posizione. Tale principio trova applicazione anche nei casi in cui gli elementi di prova, pur non essendo del tutto assenti, risultino tuttavia incerti e contrastanti, non consentendo di raggiungere la prova della colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio. In tali ipotesi, il giudice non può esimersi dal pronunciare sentenza di assoluzione, non potendo egli surrogare le lacune probatorie con valutazioni di mera verosimiglianza o di prevalenza di probabilità, le quali non sono idonee a superare il principio dell'in dubio pro reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) QU. AD. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 17/03/2005 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

udito il P.G. in persona del Dott. Stabile C., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. Asta P., che si e' riportato ai motivi.

FATTO E DIRITTO

L…

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