Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38665 del 25 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38665PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudice di legittimità, in presenza di una misura cautelare personale revocata o divenuta inefficace nelle more del giudizio di impugnazione, ritiene che l'interesse del ricorrente a coltivare il ricorso ai fini del riconoscimento della riparazione per ingiusta detenzione debba essere manifestato in modo specifico e motivato, idoneo a evidenziare in termini concreti il pregiudizio che deriverebbe dal mancato conseguimento della pronuncia favorevole. In difetto di tale espressa indicazione, l'interesse ad impugnare finisce per essere commisurato al probabile successo dell'azione di riparazione, laddove è pacifico che la situazione pregiudizievole che l'impugnazione tende a rimuovere deve porsi in rapporto causale con l'atto impugnato, del quale deve essere conseguenza immediata e diretta. Pertanto, il carattere dell'attualità e della concretezza dell'interesse ad impugnare può essere riconosciuto a condizione che la parte manifesti, in termini positivi ed univoci, la sua intenzione a servirsi della pronuncia richiesta in vista dell'azione di riparazione per l'ingiusta detenzione. In difetto di tale espressa manifestazione di volontà, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, senza che ciò configuri un'ipotesi di soccombenza con conseguente condanna alle spese processuali o al pagamento della sanzione in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

La. Ma. Er. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 28 dicembre 2010 emessa dal Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. Giorgio Fidelbo;

sentito il sostituto procuratore generale, dott. Francesco Mauro Iacoviello, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito l'avvocato Franz Caruso che ha insistito per l'accoglimento …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.