Il reato di accensione ed esplosioni pericolose di cui all'art. 703 c.p. si configura anche quando il cacciatore spara a distanza inferiore ai centocinquanta metri in direzione di fabbricati destinati ad abitazione, non costituendo tale condotta un mero illecito amministrativo, ma integrando gli estremi del reato. Inoltre, integra il reato di cui all'art. 30, comma 1, lett. i) della L. n. 157/1992 la condotta di chi compie l'atto tipico della caccia, rappresentato dallo sparo contro la selvaggina, avvalendosi di un mezzo di trasporto, a prescindere dall'effettivo abbattimento degli animali, essendo sufficiente l'appostamento in attesa di sparare. Tali principi trovano applicazione anche nel caso in cui l'attività venatoria sia stata svolta su una strada vicinale pubblica, aperta al pubblico transito e idonea a soddisfare esigenze di interesse generale, non essendo necessario che la strada sia asfaltata o di maggior traffico.