Cassazione penale Sez. III sentenza n. 48013 del 20 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:48013PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il concorso nel reato di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti si configura quando l'agente, pur non essendo l'autore materiale della condotta, apporta un contributo partecipativo, morale o materiale, che agevoli o rafforzi il proposito criminoso del concorrente, non essendo sufficiente il mero comportamento passivo o la semplice consapevolezza della detenzione della droga. La prova del concorso può desumersi da un quadro indiziario grave, preciso e concordante, come la coincidenza della presenza dell'imputato insieme al concorrente in occasioni diverse in cui è stata accertata la detenzione di ingenti quantità di stupefacenti, ovvero la condotta di guida sospetta e pericolosa tenuta in circostanze rilevanti ai fini dell'accertamento del reato. Le dichiarazioni rese dagli acquirenti di droga durante le indagini preliminari, anche se successivamente ritrattate in sede dibattimentale, possono essere ritenute attendibili e utilizzate ai fini della decisione qualora la ritrattazione risulti priva di adeguata motivazione e non sia supportata da elementi probatori. La valutazione della prova e la ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito, se immune da vizi logici e correttamente motivata, non può essere sindacata in sede di legittimità, essendo precluso al giudice di cassazione il riesame del materiale probatorio e l'adozione di nuovi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. SAVINO Mariapia - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - rel. Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1659/2013 CORTE APPELLO di TORINO, del 21/06/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LORENZO ORILIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente alla pena. Rigetto nel resto.

RITENUTO IN FATTO…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.