Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46594 del 18 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:46594PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, non è chiamato a riesaminare nel merito gli elementi probatori, ma deve limitarsi a verificare la congruenza e la logicità della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter procedere a una nuova o diversa valutazione degli elementi fattuali e materiali della vicenda. Tuttavia, la presunzione di adeguatezza della misura cautelare più grave, prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p., è una presunzione relativa, superabile qualora siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari o che, in relazione al caso concreto, tali esigenze possono essere soddisfatte con misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, la cui applicazione non può essere esclusa sulla base di una mera valutazione assertiva delle modalità del fatto, senza una adeguata considerazione delle condizioni personali dell'indagato, come la sua incensuratezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15-04-2019 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente l'avvocato (OMISSIS), che ha l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 15 aprile 2019, il Tribunale…

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