Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21327 del 17 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:21327PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il concorso nella detenzione illegale di armi comuni da sparo e armi clandestine si configura quando ciascuno dei compartecipi abbia la disponibilità materiale delle armi e si trovi in una situazione di fatto tale per cui possa, in qualsiasi momento, disporne. La mera consapevolezza che altri soggetti siano armati non integra, di per sé, il concorso nella detenzione, né sotto il profilo oggettivo né sotto quello soggettivo. Tuttavia, la convivenza nello stesso immobile, ove le armi siano appese al muro in bella vista, permette a tutti i coabitanti di disporne, configurando la corresponsabilità per la detenzione. L'aggravante di cui all'art. 7 L. n. 203/1991 (finalità di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa) sussiste quando vi sia prova della finalizzazione del reato a favorire l'operatività del sodalizio, non essendo sufficiente la mera appartenenza dell'imputato all'associazione. Tale prova può desumersi anche da elementi diversi dalla sentenza definitiva di condanna per il reato associativo, purché vi sia un quadro complessivo che dimostri il perdurante radicamento e l'operatività della consorteria mafiosa e lo stabile inserimento in essa dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/02/2019 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIACOMO ROCCHI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. TAMPIERI LUCA, che ha concluso chiedendo l'accoglimento del terzo motivo di ricorso e il rigetto nel resto
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe, …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.