Il provvedimento di revoca delle misure di accoglienza in favore di un richiedente asilo, in virtù della sua natura discrezionale e sanzionatoria, postula una valutazione in concreto della singola fattispecie, particolarmente sotto il profilo della proporzionalità della sanzione rispetto alla gravità delle condotte contestate, da effettuarsi, in assenza di situazioni di urgenza qualificata, soltanto a seguito di un pieno ed effettivo contraddittorio procedimentale, in cui l'interessato abbia potuto fornire il proprio apporto istruttorio, che l'Amministrazione deve puntualmente valutare all'atto dell'emissione del provvedimento finale. La motivazione del provvedimento di revoca deve essere adeguata e puntuale, non potendo limitarsi a un mero richiamo di atti istruttori, ma dovendo esporre le ragioni per le quali le condotte contestate sono ritenute meritevoli della sanzione inflitta, anche in relazione alle deduzioni difensive dell'interessato e al principio di proporzionalità della misura, in conformità ai principi affermati dalla giurisprudenza europea. Il mancato rispetto di tali presupposti determina l'illegittimità del provvedimento di revoca, con conseguente annullamento dello stesso.