Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26259 del 9 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:26259PEN

Massima

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Il possesso di documenti e timbri contraffatti, anche se in modo grossolano, integra il reato di falso, indipendentemente dalla capacità tecnica dell'autore della contraffazione, essendo sufficiente l'uso consapevole di tali strumenti per scopi illeciti. Il reato di ricettazione concorre con quello di falso, in quanto la diversa natura giuridica dei due reati non determina un rapporto di specialità, purché entrambi siano riferibili al medesimo soggetto. Nell'applicazione della circostanza attenuante speciale di cui all'art. 648, comma 2, c.p., il giudice deve valutare complessivamente la condotta dell'imputato, considerando anche i suoi precedenti penali, oltre al modesto valore della cosa ricettata, sicché tale attenuante può essere esclusa nonostante l'esiguità del danno patrimoniale. Analogamente, la negazione delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivata sulla base di una valutazione negativa della personalità dell'imputato, desunta anche dalla sua carriera criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Giovanni - rel. Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. OR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3141/2008 CORTE APPELLO di CATANIA, del 11/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. PASSACANTANDO Guglielmo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Ha proposto ricorso per cassa…

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