Consiglio di Stato sentenza n. 2738 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:2738SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato che: 1. Il mero decorso del tempo durante il quale il concessionario ha occupato sine titulo il bene demaniale non è sufficiente a far ritenere formatosi un provvedimento amministrativo implicito di rinnovo della concessione, in assenza di un espresso provvedimento formale di rinnovo da parte dell'Amministrazione. La presentazione di una istanza di rinnovo prima della scadenza della concessione non fa sorgere in capo al concessionario alcuna legittima aspettativa all'accoglimento della domanda, essendo il rinnovo rimesso alla discrezionalità dell'Amministrazione. 2. L'indizione di una gara o procedura comparativa per il rilascio di una nuova concessione è imposta dai principi comunitari di libera circolazione dei servizi, parità di trattamento, imparzialità e trasparenza, prevalenti sull'interesse del precedente concessionario al rinnovo. La deroga a tale principio per esigenze di tutela di interessi generali, come la salvaguardia del patrimonio culturale e storico-identitario, ha carattere eccezionale e non può essere estesa oltre i casi espressamente previsti. 3. La tutela dell'interesse pubblico alla conservazione delle insegne storiche di un'attività commerciale insediata in un bene culturale riguarda la gestione economica del bene pubblico, e non gli interessi commerciali dell'impresa privata. Pertanto, tale interesse non può prevalere sul principio della gara per il rilascio di una nuova concessione. 4. La determinazione del canone concessorio e dell'indennità per l'occupazione sine titulo rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, non di quello amministrativo, trattandosi di una controversia avente ad oggetto diritti soggettivi. 5. L'omessa comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di rinnovo della concessione non determina l'illegittimità del provvedimento finale di diniego, qualora il concessionario sia comunque a conoscenza della volontà dell'Amministrazione di non rinnovare la concessione alle precedenti condizioni economiche, avendo con essa intrattenuto una trattativa in tal senso.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/03/2023

N. 02738/2023REG.PROV.COLL.

N. 04983/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4983 del 2021, proposto da Oreste Corradi, in proprio e quale legale rappresentante della S.a.s. Locanda Vecchia Pavia al Mulino di Oreste Corradi & C., rappresentato e difeso dagli avvocati Francesco Adavastro e Serena Filippi, con domicilio eletto presso lo studio legale Placidi in Roma, via Barnaba Tortolini, 30

contro

Agenzia del Demanio - Direzione Regionale Lombardia, in persona del Direttore
pro tempore
, e il Ministero della cultura, in persona del Ministro
pro tempore
, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12

per la…

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