Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1864 del 17 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:1864PEN

Massima

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Il giudice di merito può ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza ai fini della custodia cautelare in carcere sulla base di elementi probatori quali le dichiarazioni della persona offesa, ritenute attendibili, e le conversazioni telefoniche intercettate, purché adeguatamente motivati, senza che sia necessario un riscontro ulteriore rispetto a tali fonti di prova. Inoltre, il giudice può ritenere integrata la circostanza aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203/1991 sulla base delle dichiarazioni della persona offesa, anche in assenza di atti di danneggiamento o intimidazione, qualora emerga il perseguimento di interessi del sodalizio mafioso e il radicamento nel territorio del medesimo. La motivazione del giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e dell'aggravante mafiosa non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o viziata da errori di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Catania, in data 1.7.2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo.

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dott.ssa FODARONI ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 12.6.2013, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania dispo…

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