Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di autorizzazione per la realizzazione di un impianto agrovoltaico, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'Amministrazione, nel valutare la compatibilità ambientale e paesaggistica di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili, deve operare un bilanciamento tra gli interessi in gioco, tenendo conto non solo dei benefici ambientali derivanti dalla realizzazione dell'impianto, ma anche degli impatti sul paesaggio, sull'ambiente e sull'attività agricola. L'Amministrazione ha ampia discrezionalità tecnica in tale valutazione, sindacabile solo per manifesta illogicità, irrazionalità o errore di fatto. 2. Gli impianti agrovoltaici, pur rappresentando una sottocategoria degli impianti fotovoltaici in ambito agricolo, non sono esclusi dall'applicazione delle norme a tutela del paesaggio e dell'ambiente rurale, dovendo comunque rispettare i valori paesaggistici, ambientali e rurali tutelati dalla normativa statale e regionale. 3. Nell'esame della compatibilità di un impianto agrovoltaico, l'Amministrazione deve valutare non solo l'impatto dell'impianto in sé, ma anche quello delle opere connesse, come cabine di trasformazione e cavidotti, ai fini della verifica degli impatti cumulativi, in applicazione della normativa statale e regionale in materia. 4. Le Linee Guida del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, pur non avendo valore prescrittivo, costituiscono parametro di riferimento per la valutazione di compatibilità paesaggistica degli interventi, in attuazione della prevalenza dei piani paesaggistici sugli altri strumenti di pianificazione. 5. L'Amministrazione, nel motivare il diniego, non è tenuta a indicare specifiche modifiche progettuali che consentirebbero l'assenso, qualora ritenga l'intervento non compatibile "tout court" con i valori paesaggistici e ambientali tutelati.