Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36510 del 21 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:36510PEN

Massima

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Il contratto di lavoro stipulato fraudolentemente, mediante l'utilizzo di un titolo abilitativo falso, è nullo per illiceità della causa, in quanto in contrasto con il diritto costituzionale alla salute. In tali casi, la corresponsione della retribuzione al lavoratore privo dei requisiti professionali necessari configura un ingiusto profitto, mentre il pagamento di tali retribuzioni da parte della pubblica amministrazione costituisce un danno patrimoniale. Il reato di truffa contrattuale si consuma non solo con le spese sostenute per l'assunzione, ma anche con l'erogazione di tutte le retribuzioni indebitamente percepite, configurandosi così una truffa a consumazione prolungata. Inoltre, l'acquisizione del modulo di diploma utilizzato per formare il falso titolo abilitativo integra il reato di ricettazione, essendo sufficiente la prova logica della provenienza illecita del bene, senza la necessità di accertare con certezza le circostanze del reato presupposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M. - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di;

nei confronti di:

1) LU. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/12/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. GENTILE DOMENICO;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)) il quale ha concluso chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata con rinvio;

Udito il Difensore, Avv…

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