Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1072 del 9 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1072PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La condanna per reati di percosse, ingiuria e minaccia è legittima quando le dichiarazioni delle persone offese risultano attendibili e coerenti, trovano riscontro nelle risultanze probatorie acquisite (come referti medici e testimonianze) e la motivazione del giudice di merito ne dà conto in modo esaustivo, senza necessità di una puntuale indicazione di tutti i contenuti specifici delle condotte illecite, purché adeguatamente richiamati negli atti di imputazione. L'omessa indicazione nel dispositivo di una pronuncia assolutoria per un capo di imputazione costituisce un mero errore materiale, la cui correzione rientra nella competenza del giudice di merito. L'esistenza di una valida querela, se non contestata, non necessita di una specifica menzione nella motivazione della sentenza di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giulian - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A - Consigliere

Dott. ZAZA C. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 25/05/2010 del Giudice di pace di Modena;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza impugnata (OMISSIS) veniva condannato alla pena di…

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