La revoca della procedura di gara per l'affidamento di un servizio pubblico è legittima quando l'Amministrazione, in presenza di un mutato quadro esigenziale e di nuove disposizioni normative, ritenga necessario indire una nuova procedura selettiva al fine di soddisfare in modo più adeguato l'interesse pubblico, anche mediante l'attivazione di servizi accessori e ulteriori funzionalità non previsti nella precedente lex specialis. In tale ipotesi, non sussiste in capo ai partecipanti alla gara un interesse qualificato e meritevole di tutela alla conclusione della procedura, atteso che l'aggiudicazione provvisoria non determina alcun affidamento tutelabile, né obbliga l'Amministrazione a specifiche comunicazioni o indennizzi. Pertanto, l'esercizio del potere di revoca, adeguatamente motivato, non integra gli estremi della responsabilità precontrattuale ex art. 1337 c.c., in quanto la violazione delle regole di correttezza rilevanti ai fini della configurabilità di tale responsabilità può assumere rilievo solo dopo che la fase pubblicistica abbia attribuito al ricorrente effetti concretamente vantaggiosi, come quello dell'aggiudicazione, e solo dopo che tali effetti siano venuti meno, nonostante l'affidamento ormai conseguito dalla parte interessata.