Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13441 del 4 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:13441PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso richiede la prova di un rapporto di stabile ed organica compenetrazione del soggetto con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Tale partecipazione può essere desunta da indicatori fattuali gravi, precisi e concordanti, come i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", l'affiliazione rituale, l'investitura della qualifica di "uomo d'onore", la commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici e significativi facta concludentia, idonei senza alcun automatismo probatorio a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico lasso temporale considerato dall'imputazione. La messa a disposizione dell'organizzazione criminale, rilevante ai fini della prova dell'adesione, non può risolversi nella mera disponibilità eventualmente manifestata nei confronti di singoli associati, quand'anche di livello apicale, al servizio di loro interessi particolari, ma deve essere incondizionatamente rivolta al sodalizio, ed essere di natura ed ampiezza tali da dimostrare l'adesione permanente e volontaria ad esso per ogni fine illecito suo proprio. Inoltre, nell'ipotesi in cui venga applicata la misura della custodia in carcere per uno dei delitti indicati nell'articolo 275 c.p.p., comma 3, il giudice è comunque tenuto a valutare se la relativa presunzione di adeguatezza, che impone di ritenere sussistenti le esigenze cautelari salvo prova contraria, non possa essere vinta propria dal distacco temporale intervenuto dai fatti laddove lo stesso, per la sua significativa durata e per la combinazione con altri fattori soggettivi ed oggettivi, possa dare dimostrazione della insussistenza delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CITTERIO Carlo - Presidente

Dott. GIORDANOO Emilia A. - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Catania n. 2087/2015 del 11/12/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.DE AMICIS Gaetano;
sentite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
sentito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento dei motivi d…

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