La concessione di suolo pubblico per l'esercizio dell'attività di commercio su aree pubbliche, rilasciata a un imprenditore agricolo per la vendita di prodotti provenienti dalla propria azienda, può essere dichiarata decaduta qualora si accerti la prevalente vendita di prodotti non coltivati direttamente, in violazione delle prescrizioni del titolo concessorio. Tuttavia, tale provvedimento sanzionatorio non può essere adottato qualora l'imprenditore dimostri di aver intrapreso concrete azioni per rimediare alla contestata violazione, come l'avvio di nuove coltivazioni, anche se il ciclo produttivo non sia ancora completato e la vendita continui ad essere alimentata in prevalenza da prodotti acquistati da terzi. In tali ipotesi, l'Amministrazione è tenuta a valutare attentamente le circostanze concrete e a motivare adeguatamente la propria decisione, senza limitarsi a constatare la mera reiterazione della violazione in un breve arco temporale, specie quando questa sia stata determinata da fattori esterni e temporanei, come le condizioni meteorologiche avverse. Il provvedimento di decadenza della concessione, essendo una sanzione particolarmente grave, deve essere proporzionato alla condotta accertata e non può essere adottato in assenza di una effettiva e definitiva inerzia del concessionario nel porre rimedio alla violazione contestata.