Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza breve n. 2024 del 2013

ECLI:IT:TARSA:2013:2024SENB

Massima

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La reiterazione di una domanda di sanatoria già respinta per vizi di forma comporta l'inefficacia dell'ordinanza di demolizione impugnata, in quanto il comune è tenuto ad effettuare una nuova valutazione della situazione, determinando l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. Inoltre, l'impugnativa avverso il decreto di sospensione dei lavori è tardiva se comunicato oltre il termine di decadenza previsto. In tali casi, il giudice amministrativo, in applicazione dei principi di economia processuale e ragionevole durata del processo, può compensare le spese di giudizio tra le parti, stanti giuste ragioni. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la reiterazione di una domanda di sanatoria già respinta per vizi di forma comporta l'inefficacia dell'ordinanza di demolizione impugnata, in quanto il comune è tenuto a riesaminare la situazione, determinando l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. Inoltre, l'impugnativa tardiva di un provvedimento di sospensione dei lavori determina l'inammissibilità del relativo ricorso. In tali casi, il giudice amministrativo, in applicazione dei principi di economia processuale e ragionevole durata del processo, può compensare le spese di giudizio tra le parti, stanti giuste ragioni. La massima giuridica che riassume tali principi è la seguente: La reiterazione di una domanda di sanatoria già respinta per vizi di forma comporta l'inefficacia dell'ordinanza di demolizione impugnata, in quanto il comune è tenuto a riesaminare la situazione, determinando l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. L'impugnativa tardiva di un provvedimento di sospensione dei lavori determina l'inammissibilità del relativo ricorso. In tali casi, il giudice amministrativo, in applicazione dei principi di economia processuale e ragionevole durata del processo, può compensare le spese di giudizio tra le parti, stanti giuste ragioni. Il riesame della domanda di sanatoria e la valutazione della tempestività dell'impugnativa sono essenziali per garantire il corretto svolgimento del processo amministrativo e il rispetto dei diritti delle parti. Il giudice, nel bilanciare gli interessi in gioco, deve assicurare l'efficienza e la ragionevole durata del procedimento, anche attraverso la compensazione delle spese, laddove sussistano giuste ragioni per farlo. Tali principi trovano applicazione ogni qualvolta si verifichino situazioni analoghe, al fine di assicurare la corretta definizione delle controversie amministrative nel rispetto dei canoni di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa.

Sentenza completa

N. 01283/2013
REG.RIC.

N. 02024/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01283/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 1283 del 2013, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) Avv. * * in Salerno, via Velia 96 c/o Scuderi; ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) Avv. * * in Salerno, via Velia 96 c/o Scuderi;

contro

((omissis)) in Persona del Sindaco P.T.; Regione Campania in Persona del Presidente P.T., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Salerno, v…

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