Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 4722 del 31 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:4722PEN

Massima

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Il reato continuato presuppone l'unicità di disegno criminoso, che deve essere rappresentato e deliberato fin dall'inizio, almeno nelle sue linee essenziali, dal soggetto agente. La mera partecipazione ad un'associazione per delinquere non costituisce di per sé prova dell'unicità di disegno criminoso tra i reati commessi per il perseguimento degli scopi associativi. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel verificare in concreto la sussistenza del vincolo della continuazione tra reati, deve accertare l'effettiva unità di intento criminoso del soggetto agente, non essendo sufficiente il mero collegamento tra i reati fine e il reato mezzo associativo. In particolare, la notevole distanza territoriale tra i diversi episodi delittuosi può essere indice dell'assenza di un unitario disegno criminoso, essendo invece più probabile che si tratti del frutto di una sopravvenuta modifica della strategia delinquenziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 795/2012 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 30/10/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCELLO ROMBOLA';

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza 30/10/12 la Corte di Appello di Napoli, giudice dell'esecuzione, riget…

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