Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36126 del 5 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36126PEN

Massima

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Il requisito dell'immediatezza della reazione offensiva, ai fini dell'applicazione dell'esimente della provocazione di cui all'art. 599, comma 2, c.p., non può essere inteso in senso meramente temporale, ma deve essere valutato in relazione alla persistenza dello stato d'animo provocato dal fatto ingiusto, il quale, tuttavia, non può essere arbitrariamente anticipato o surrogato dall'intervento censorio del soggetto offeso, essendo necessario che la legittimità o meno della condotta del provocatore sia stata previamente accertata con sentenza definitiva. Pertanto, l'asserito stato di malattia della persona offesa non è di per sé sufficiente a integrare la scriminante della provocazione, in assenza della dimostrazione del nesso eziologico tra il fatto ingiusto e la reazione offensiva, nonché del requisito dell'immediatezza della reazione stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. PA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 11/2009 TRIBUNALE di SONDRIO, del 09/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 9…

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