Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1099 del 13 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:1099PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso e il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, pur essendo formalmente diversi e autonomi, possono concorrere quando l'attività di traffico di droga sia gestita da un'associazione mafiosa appositamente costituita e condotta da suoi affiliati. In tali casi, la prova dell'affiliazione all'una associazione influisce sulla prova dell'adesione all'altra, anche se la sussistenza dei due reati è ancorata a presupposti diversi che devono essere tutti specificamente provati. Pertanto, la valutazione degli elementi probatori non può essere arbitrariamente sminuita o isolata dal contesto complessivo, ma deve tenere conto del collegamento tra le due fattispecie associative quando risulti che l'attività di traffico di stupefacenti sia gestita in seno all'associazione di tipo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Gi. , nato il (OMESSO), avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Napoli 12 giugno 2009 nel proc. n. 47187/09 RIMC;

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dr. S.F. MANNINO;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del dr. Vito MONETTI, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA IN FATTO E DIRITTO

Con ordinanza del 12 giugno 2009 il Tribunale del riesame di Napo…

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