Consiglio di Stato sentenza n. 9283 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:9283SENT

Massima

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L'occupazione abusiva di un'area demaniale marittima, anche se protratta nel tempo e avallata da comportamenti dell'amministrazione comunale, non può essere legittimata in assenza dei necessari titoli autorizzativi, in quanto il principio di tutela del demanio pubblico prevale sull'affidamento ingenerato nei privati. L'accertamento della demanialità dell'area, effettuato anche in sede giurisdizionale, legittima l'adozione di un provvedimento di sgombero, senza che sia necessario un previo accertamento in contraddittorio del confine demaniale ai sensi dell'art. 32 del codice della navigazione, atteso che la questione della titolarità dell'area è circoscritta al demanio marittimo e all'amministrazione comunale. Il mancato completamento della ricognizione delle fasce costiere ai sensi dell'art. 7, comma 9-septiesdecies, del d.l. n. 78/2015 non impedisce l'adozione del provvedimento di sgombero, in quanto tale procedimento ha effetto soprassessorio solo rispetto alle iniziative comunali sulle aree oggetto di ricognizione, ma non preclude l'esercizio dei poteri di tutela del demanio pubblico. Inoltre, la pendenza di un procedimento di condono edilizio non osta all'adozione del provvedimento di sgombero, atteso che l'occupazione abusiva di un'area demaniale non può essere sanata attraverso tale istituto. Infine, la competenza comunale in materia di demanio marittimo, limitata al solo settore turistico-ricreativo dalla legge regionale n. 17/2005, non esclude la legittimità dell'ordine di sgombero, in quanto tale provvedimento rientra nei poteri di tutela del demanio pubblico spettanti all'amministrazione comunale.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/10/2022

N. 09283/2022REG.PROV.COLL.

N. 08558/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 8558 del 2020, proposto da
Francesco Aloisi, rappresentato e difeso dall’avvocato Luigi Parenti, con domicilio digitale p.e.c. in registri di giustizia;

contro

Comune di Stalettì, non costituito in giudizio;
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in persona del ministro
pro tempore
, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura generale dello Stato, presso i cui uffici è elettivamente domiciliato in Roma, via dei Portoghesi 12;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Calabria - sede di Catanzaro (sezione seconda) n. …

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