Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza breve n. 663 del 2021

ECLI:IT:TARTOS:2021:663SENB

Massima

Generata da Simpliciter
L'annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo, disposto sulla base delle argomentazioni dedotte dai ricorrenti come motivi d'impugnazione, comporta la cessazione della materia del contendere nel relativo giudizio amministrativo, con conseguente condanna della pubblica amministrazione al pagamento delle spese di giudizio in favore della parte ricorrente. Tale principio si fonda sulla considerazione che, una volta rimosso il provvedimento impugnato, viene meno l'interesse all'annullamento dello stesso e, pertanto, il giudizio deve essere dichiarato estinto per cessazione della materia del contendere. Ciò in quanto l'annullamento in autotutela, disposto sulla base delle censure sollevate in giudizio, equivale a un riconoscimento implicito della fondatezza delle stesse, rendendo pertanto doveroso porre a carico dell'amministrazione le spese processuali sostenute dal ricorrente per ottenere tale risultato. La declaratoria di cessazione della materia del contendere, con conseguente condanna alle spese, rappresenta quindi la naturale conseguenza giuridica dell'annullamento in autotutela di un provvedimento impugnato, in quanto tale annullamento, disposto sulla base delle argomentazioni dedotte in giudizio, determina il venir meno dell'interesse alla pronuncia sul ricorso e l'obbligo per l'amministrazione di rifondere le spese sostenute dalla parte ricorrente per ottenere tale risultato.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/05/2021

N. 00663/2021 REG.PROV.COLL.

N. 00101/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 101 del 2015, proposto da
Confconsumatori - Delegazione Provinciale di Grosseto in persona del legale rappresentante in carica, Guido Cossu, Cavero Cristina e Maria Antonietta Guadalupi quali eredi di Cavero Pietro, Armando Schiaffino, Gerardo Pulci, rappresentati e difesi dagli avvocati Alfredo Bragagni, Stefano Ceni, con domicilio eletto presso lo studio Stefano Ceni in Firenze, via dei Servi n. 12;

contro

Comune di Isola del Giglio non costituito in giudizio;

per l'annullamento

della deliberazione del Consiglio Comunale di Isola del Giglio n. 53 del 6.10…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.