Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32619 del 11 agosto 2009

ECLI:IT:CASS:2009:32619PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio, quale reato di pericolo concreto, si configura quando la condotta dell'agente, valutata nel suo complesso e in relazione al contesto in cui si inserisce, risulti oggettivamente idonea a cagionare la morte della vittima designata e riveli in modo inequivoco la volontà di provocare tale evento, anche se per cause indipendenti dalla volontà dell'agente il delitto non si sia consumato. A tal fine, rilevano elementi quali l'utilizzo di un'arma da fuoco, il numero di colpi esplosi, la distanza dalla vittima e il contesto criminale in cui l'azione si inserisce, i quali, nel loro insieme, possono integrare gli estremi del tentato omicidio, a prescindere dall'esito finale dell'azione. La valutazione della sussistenza di tali elementi non richiede un'indagine tecnica particolareggiata, essendo sufficiente un apprezzamento complessivo della condotta, alla luce delle risultanze probatorie acquisite, che consenta di ritenere raggiunta la prova della idoneità e non equivocità della stessa a cagionare l'evento morte. Pertanto, la mancata escussione di alcune persone informate sui fatti o l'assenza di specifici rilievi tecnici non inficia necessariamente la correttezza della qualificazione giuridica della condotta, ove il giudice di merito abbia comunque fornito una motivazione esaustiva e logicamente coerente, sulla base degli elementi di prova complessivamente valutati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. PI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/10/2008 CORTE APPELLO SEZ.DIST. di TARANTO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. CAVALLO ALDO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. La Corte d'Appello di Lec…

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