Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43771 del 25 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:43771PEN

Massima

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Il concorso di più soggetti nel traffico di sostanze stupefacenti, anche attraverso il coinvolgimento in un'associazione finalizzata a tale scopo, può essere desunto da un complesso di elementi indiziari, quali le intercettazioni telefoniche, i servizi di osservazione, i sequestri di droga e gli arresti in flagranza di alcuni associati, che dimostrino la stabilità dei rapporti tra gli indagati, la continuità della loro collaborazione nell'attività di cessione e spaccio, nonché il reciproco ausilio offerto dalle loro condotte all'attuazione del programma criminoso. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in modo logico e coerente, possono integrare gli estremi del delitto associativo, a prescindere dall'esistenza di una struttura organizzativa rigidamente gerarchica, essendo sufficiente la dimostrazione di un vincolo associativo finalizzato al traffico di stupefacenti, anche se connotato da una certa flessibilità e informalità nei ruoli e nei compiti dei partecipi. Pertanto, la partecipazione di un soggetto all'associazione può essere desunta non solo da condotte di direzione o coordinamento, ma anche da un contributo di natura meramente esecutiva o di supporto logistico, purché dimostrativi di un effettivo e consapevole inserimento nell'organizzazione criminale e di un apporto, anche modesto, alla realizzazione del programma delittuoso comune. Analogamente, la responsabilità concorsuale nell'illecita detenzione e cessione di sostanze stupefacenti può essere affermata sulla base di elementi indiziari, come le intercettazioni telefoniche e i servizi di osservazione, che dimostrino il coinvolgimento del soggetto nelle attività di approvvigionamento, lavorazione, confezionamento e spaccio della droga, anche se non vi sia stata la materiale detenzione o cessione da parte dello stesso. In tali ipotesi, la valutazione complessiva degli elementi probatori, effettuata in modo logico e coerente dal giudice di merito, non è sindacabile in sede di legittimità, se immune da vizi logici o illogicità manifeste.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. WA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1407/2011 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 20/05/2011

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO Massimo;

Uditi, altresi', in camera di consiglio alla udienza del 3 novembre 2011:

- il Pubblico Ministero in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso per il r…

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