Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24391 del 16 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24391PEN

Massima

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Il reato di diffamazione a mezzo comunicazione con più persone è configurabile anche quando le dichiarazioni offensive siano rivolte a terzi, a prescindere dalla loro veridicità, purché idonee a ledere la reputazione altrui. La condizione di procedibilità per querela è rispettata quando questa sia proposta entro i termini di legge, anche se i fatti si riferiscano a episodi diversi da quelli per cui si procede. La valutazione delle prove e la ricostruzione dei fatti compiuta dal giudice di merito non è sindacabile in sede di legittimità, se logica e coerente, senza che sia necessaria una specifica confutazione delle tesi difensive disattese. Il giudizio di responsabilità penale può fondarsi sulle dichiarazioni della persona offesa, se riscontrate da altri elementi di prova, senza che sia necessaria la prova diretta dell'elemento soggettivo del dolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso Presidente del 03/05/2 -

Dott. DUBOLINO Pietro Consigliere SENTE -

Dott. BEVERE Antonio Consigliere N. 1 -

Dott. PALLA Stefano Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. rel. Consigliere N. 14055/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. PE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 86/2007 GIUDICE DI PACE di MONCALIERI, del 09/06/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

udito il P.G. in persona del Dott. M…

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