Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41460 del 24 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:41460PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale, verifica esclusivamente la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato, nonché la valenza sintomatica degli indizi stessi, senza poter sindacare il giudizio ricostruttivo del fatto e gli apprezzamenti del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza e concludenza dei risultati del materiale probatorio, purché la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Inoltre, il tribunale del riesame può legittimamente adottare la misura cautelare della custodia in carcere sulla base della valutazione della personalità dell'indagato, desunta anche dai precedenti penali, che denoti una spiccata pericolosità sociale e renda inadeguate misure meno afflittive a prevenire il rischio di reiterazione di condotte criminose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. CARRELLI P.D.M. Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Venezia, sezione del riesame in data 22/7/2011;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) di Montrone;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. STABILE Carmine, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

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