Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16419 del 29 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:16419PEN

Massima

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La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari prevista dall'articolo 275, comma 3, del codice di procedura penale per il reato di cui all'articolo 416-bis del codice penale non è superata per effetto del decorso di un tempo considerevole tra l'emissione della misura cautelare in carcere e i fatti contestati, qualora risultino accertate la consolidata esistenza dell'associazione mafiosa, la pregressa partecipazione dell'indagato alla stessa e la sua perdurante adesione ai valori del sodalizio criminoso. Lo stato di detenzione per altra causa del destinatario di una misura coercitiva custodiale non è di per sé in contrasto con la configurabilità di esigenze cautelari, in particolare del pericolo di reiterazione della condotta criminosa, atteso che nel vigente ordinamento penitenziario non vi sono titoli o condizioni detentive assolutamente ostativi alla possibilità di riacquistare, anche per brevi periodi, la condizione di libertà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza resa dal Tribunale di Bari in data 23/7/2020;
dato atto che si e' proceduto con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23,comma 8;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Cons. ((omissis));
letta la requisitoria del P.G., Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con l'impugnata ordi…

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