Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22317 del 4 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:22317PEN

Massima

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Il falso attestamento della propria identità personale, anche in maniera reiterata e nonostante precedenti provvedimenti di espulsione, non consente la concessione delle attenuanti generiche, in quanto tale condotta è meritevole di un giudizio di particolare disvalore sociale e giuridico, in quanto lede il principio di leale collaborazione con le autorità pubbliche e mina la certezza e l'affidabilità dei dati anagrafici, essenziali per l'ordinato svolgimento delle funzioni amministrative e giurisdizionali. Il giudice, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche, deve tenere conto della gravità della condotta, della reiterazione del comportamento illecito e dell'assenza di elementi che possano giustificare o scusare la falsa dichiarazione sull'identità personale, in quanto tale condotta, oltre a integrare un reato specifico, è espressione di un atteggiamento di disprezzo e di sfida all'autorità pubblica, che lede in modo significativo il bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice. Pertanto, il giudice, nel bilanciamento degli elementi di valutazione, può legittimamente ritenere che la gravità della condotta e la reiterazione del comportamento illecito siano tali da escludere la concessione delle attenuanti generiche, in quanto la falsa attestazione dell'identità personale, specie se reiterata, denota una personalità particolarmente pericolosa e meritevole di un trattamento sanzionatorio adeguato alla lesione del bene giuridico tutelato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso sentenza del 23/10/2006 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Sentito il P.G. Dott. CONSOLO Santi, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza del 23 ottobre 2006, la Corte di Palermo ha confermato quella del…

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