Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, quale reato di pericolo, si perfeziona per il solo fatto che l'agente ponga in essere una condotta finalizzata a facilitare l'ingresso illegale dello straniero nel territorio dello Stato, a prescindere dal verificarsi dell'evento. Pertanto, integrano tale fattispecie penale non solo le condotte dirette a procurare l'ingresso illegale, ma anche quelle meramente finalizzate a favorirlo, come la stipulazione di contratti di locazione simulati o l'organizzazione di pagamenti e predisposizione di documenti falsi, anche se l'ingresso clandestino non si sia poi concretamente realizzato. La norma incriminatrice, infatti, mira a reprimere ogni tentativo di elusione delle disposizioni in materia di immigrazione, a tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza dello Stato. Ai fini della determinazione della pena pecuniaria, il giudice deve indicare espressamente il numero degli stranieri favoriti, in quanto tale elemento è essenziale per il calcolo della sanzione prevista dalla legge, la quale prevede una multa fino a 15.493,71 euro per ciascun soggetto coinvolto. In mancanza di tale motivazione, la sentenza è illegittima per vizio della motivazione e per eventuale applicazione di una pena pecuniaria superiore al limite edittale.