Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12319 del 19 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12319PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416 c.p. e ai reati previsti dal D.P.R. n. 309 del 1990, artt. 73 e 74, è un reato permanente la cui consumazione può protrarsi anche dopo l'arresto del partecipe, salvo prova della sua estromissione o recesso dal sodalizio criminale, atteso che i periodi di detenzione sono accettati dai sodali come prevedibili eventualità che, pur limitando la partecipazione attiva, non impediscono totalmente il mantenimento del vincolo associativo e la disponibilità a riassumere un ruolo attivo non appena venga meno il forzato impedimento. Pertanto, ai fini dell'applicazione della retrodatazione dei termini di custodia cautelare prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p., il requisito dell'anteriorità dei fatti oggetto della seconda ordinanza cautelare rispetto alla prima non ricorre quando il provvedimento successivo riguardi un reato associativo la cui condotta di partecipazione si sia protratta anche dopo l'emissione della prima ordinanza, essendo il dato temporale non meramente formale ma legato alla natura permanente del reato e alla mancanza di elementi indicativi di una rescissione del vincolo associativo, neppure in presenza di una contestazione "chiusa" che indichi una data di cessazione successiva all'arresto. Il giudicato cautelare formatosi sulla data di commissione del reato preclude, nella presente fase processuale, la possibilità di modificare tale elemento temporale, in assenza di impugnazioni o istanze che abbiano evidenziato indizi modificativi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. NU. FA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 18/06/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA Lina;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. GERACI, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito il difensore di fiducia avv. Patane' Salvatore, che ha concluso per l'annullamento dell'ordinanza e la rimessione in liberta' del ricorrente.

FATTO

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