Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'approvazione di un piano di lottizzazione non costituisce un atto dovuto, anche se il piano risulta conforme al piano regolatore generale, in quanto l'approvazione è sempre espressione di potere discrezionale dell'organo deputato a valutare l'opportunità di dare attuazione alle previsioni dello strumento urbanistico generale. Tra il piano regolatore generale e i suoi strumenti attuativi sussiste un rapporto di necessaria compatibilità ma non di formale coincidenza. 2. Il Consiglio Comunale, nell'approvare un piano di lottizzazione, non è tenuto a una mera verifica della corrispondenza delle tipologie progettate rispetto a quanto previsto dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale, ma può e deve sindacare il modo in cui la disciplina enunciata dalla norma primaria urbanistica è attuata sotto il profilo tipologico, dimensionale, strutturale e della collocazione sul territorio, al fine di realizzare un assetto complessivo del territorio coerente con le finalità di interesse pubblico. 3. La necessità di sottoporre il piano di lottizzazione alla valutazione di impatto ambientale (VIA) non dipende dalla dimensione del singolo intervento, ma dalla valutazione complessiva dell'impatto che l'insieme degli interventi di lottizzazione può avere sull'ambiente, in applicazione della normativa in materia di VIA. 4. L'omessa comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento della domanda di approvazione del piano di lottizzazione, prevista dall'art. 10-bis della legge n. 241/1990, non trova applicazione nel procedimento di approvazione del piano di lottizzazione, in quanto la disciplina urbanistica prevede specifiche forme di partecipazione procedimentale da parte dei soggetti interessati, cui è data ampia possibilità di interloquire con i soggetti pubblici, in funzione sia collaborativa sia difensiva. 5. Il Consiglio Comunale, nell'esercitare il proprio potere discrezionale in ordine all'approvazione del piano di lottizzazione, può valutare anche la necessità di una rivisitazione del piano attuativo di iniziativa pubblica, senza che ciò implichi una revoca o modifica delle previsioni di quest'ultimo, in quanto il rapporto tra piano attuativo e piano di lottizzazione non è di necessaria consequenzialità.