Il diritto di difesa dell'imputato, garantito dalla Costituzione e dal Codice di Procedura Penale, impone al giudice di rinviare il processo quando il difensore di fiducia dell'imputato sia legittimamente impedito a presenziare all'udienza per adesione allo sciopero della categoria, senza che possa desumersi dal silenzio dell'imputato, detenuto agli arresti domiciliari, la volontà di procedere comunque alla trattazione del processo in assenza del proprio difensore. La dichiarazione di contumacia dell'imputato in tali circostanze, così come il successivo giudizio celebrato in sua assenza, violano il diritto di difesa e determinano la nullità assoluta della sentenza impugnata, con conseguente annullamento e rinvio per nuovo giudizio. Diversamente, l'esclusione dell'attenuante di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, pur in presenza di circostanze oggettive e soggettive favorevoli all'imputato, rientra nella valutazione discrezionale del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata.