Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3303 del 23 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:3303PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione proposto personalmente dalla persona offesa avverso il provvedimento di archiviazione è inammissibile, in quanto lo stesso deve essere sottoscritto da un difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di cassazione. Ciò in virtù della consolidata giurisprudenza di legittimità in tema di impugnazioni, la quale sancisce il principio per cui la persona offesa non può agire personalmente in sede di ricorso per cassazione, ma deve necessariamente avvalersi dell'assistenza di un avvocato specializzato. Tale regola trova applicazione anche nel caso in cui la persona offesa intenda contestare la mancata pronuncia del giudice di merito in ordine all'integrazione, nel caso di specie, del delitto di appropriazione indebita. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali nonché al versamento, in favore della cassa delle ammende, di una somma determinata equitativamente in relazione ai profili di colpa emergenti dal ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata il (OMISSIS), parte offesa;

nel procedimento c/:

(OMISSIS), nata il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del GIP del Tribunale di Pordenone del 19.4.2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. DI MARZIO Fabrizio; lette le conclusioni del sostituto procuratore generale Dott. POLICASTRO Aldo, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RI…

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