Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2383 del 20 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:2383PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene esposto alla pubblica fede, anche se commesso in vigenza di una precedente formulazione normativa, è punibile ai sensi della nuova disposizione di cui all'art. 635, comma 2, c.p., in quanto vi è piena continuità normativa tra le due fattispecie. La valutazione in ordine all'esclusione della scriminante della legittima difesa, effettuata in modo conforme dai giudici di merito sulla base della ricostruzione dei fatti, non è sindacabile in sede di legittimità in assenza di una specifica deduzione di travisamento della prova, essendo sufficiente la motivazione per relationem alla sentenza di primo grado, quando le censure formulate non contengano elementi ed argomenti diversi da quelli già esaminati e disattesi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/12/2019 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALFREDO MANTOVANO.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La CORTE APPELLO di FIRENZE, con sentenza in data 12/12/2019-dep. 11/03/2020, confermava con riferimento a (OMISSIS) la sentenza con la quale il TRIBUNALE di PISTOIA in composizione monocratica in data 11/05/2016 lo aveva c…

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