Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23016 del 31 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23016PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di partecipazione ad un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe e altri reati fine può essere legittimamente fondata su un complesso di elementi probatori, quali: la serialità delle condotte delittuose, l'identità di modus operandi, la presenza di un deposito deputato alla ricezione delle consegne, l'esistenza di una ditta appositamente creata per le truffe, l'accordo sulla spartizione dei proventi illeciti, la presenza di un sodale che possa apparentemente vantare una estraneità alle condotte criminose, nonché il tenore di intercettazioni telefoniche che dimostrino l'esistenza di un accordo sulla ripartizione dei profitti derivanti dalle truffe. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in maniera organica, possono integrare la prova della sussistenza del vincolo associativo, anche in assenza di una prova diretta della partecipazione di ciascun imputato a tutti i singoli reati fine. La valutazione del contenuto delle intercettazioni telefoniche, in particolare, costituisce una questione di fatto rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di travisamento della prova o di illogicità manifesta nell'interpretazione del loro significato, non essendo sufficiente la mera prospettazione di una diversa interpretazione da parte del ricorrente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4578/2013 CORTE APPELLO di PALERMO, del 24/10/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. TUTINELLI VINCENZO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GAETA Pietro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza 24 ottobre 2014, la Corte di appello di Palermo ha confermato la condanna di (OM…

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