Cassazione civile Sez. I sentenza n. 2154 del 29 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:2154CIV

Massima

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Il socio escluso dalla società non può agire direttamente nei confronti degli altri soci per ottenere la liquidazione della propria quota sociale, in quanto la legittimazione passiva in tale ipotesi appartiene esclusivamente alla società e non ai singoli soci. Il giudice, rilevando d'ufficio il difetto di legittimazione passiva dei soci convenuti, deve rigettare la domanda di liquidazione proposta nei loro confronti, non potendo pronunciarsi sulla stessa nei confronti della società non evocata in giudizio, in quanto tale questione risulta coperta dal giudicato interno formatosi sulla sentenza di primo grado. Il principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato impone al giudice di appello di limitarsi a riformare la sentenza di primo grado nella parte in cui ha erroneamente condannato i soci al pagamento della quota sociale, senza poter pronunciarsi ulteriormente sulla domanda di liquidazione, in assenza di un'espressa impugnazione su tale punto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PROTO Vincenzo - Presidente

Dott. FORTE Fabrizio - Consigliere

Dott. PICCININNI Carlo - Consigliere

Dott. ZANICHELLI Vittorio - rel. Consigliere

Dott. RAGONESI Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TA. Al. Ma. , con domicilio eletto in Roma, viale ((omissis)) n. 14, presso l'Avv. ((omissis)) che lo rappresenta e difende unitamente all'Avv. ((omissis)), come da procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente-

contro

ST. Gi. e SE. Cl. , con domicilio eletto in Roma, via Trionfale n. 5697, presso l'Avv. DOMENICO BATTISTA che li rappresenta e difende unitamente all'Avv. ((omissis)), come da procura speciale a margine del controricorso;

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